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Copyright © 2011 - 2018 LA PASSIONE DI CIGNO by CLAUDIA. All rights reserved
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Sono diversi giorni che sto lavorando a questo post, oggi vi
parlerò del kefir, cosa esso sia, la sua preparazione, i suoi benefici , l’uso
in cucina e tanto altro…
Molte delle informazioni che vi scrivo, principalmente per
quanto riguarda il suo utilizzo in cucina, sono frutto della mia
ESPERIENZA PERSONALE, sono oltre 10 anni che posseggo questo grano, e in questo
lasso di tempo ho imparato davvero tanto....credetemi se vi dico che attualmente
ho ancora tanto da apprendere, le soddisfazioni sono molte, ma conoscerlo
davvero a fondo credo sia impossibile....faccio prove ed esperimenti
praticamente ogni settimana, molti di questi purtroppo non sempre sono seguiti
da successo, altri invece per fortuna sì…
Vorrei precisare una cosa che mi sta davvero a cuore…Per una
forma di rispetto nei miei confronti, vi chiedo di non rendere vostre le mie
informazioni, sono già fin troppo delusa e amareggiata per questo...ultimamente
ho condiviso molto sul kefir anche notizie di natura segreta!!! chi ha
appreso non solo ha fatto passare per suo le mie fatiche ma ha avuto anche la
presunzione e l'illusione di sapere tutto, dando a sua volta informazioni
errate!!!! Citare la fonte di origine è atto di serietà, io nel mio piccolo mi
sento di essere umile, non mi è stato conferita alcuna laurea per il kefir, quello che so, l’ho appreso grazie alla mia
dedizione, e allo studio …Wikipedia,
articoli, confrontandomi con altri, ecc. mi hanno aiutata in questo mio
percorso, ma alla fine quello che ha
contato di più è stata la mia esperienza personale...non tutti potranno essere
d'accordo su quanto scriverò, ma vi ripeto per l’ennesima volta… ogni mia
parola è frutto di puro sacrificio e di pazienza e di gran lavoro alle
spalle!!! lascio pertanto a voi la coscienza di agire di conseguenza....detto
questo passiamo al kefir...
Non so quando esattamente sia nato il kefir, molti dicono
che abbia origini Caucasiane, altri dicono di no, io lessi una versione
più fiabesca su kefir, cioè, che la sua nascita avvenne per puro caso da uno dei tanti pellegrinaggi arabi attraverso il
Sahara, si narra infatti che un arabo mise del latte dentro una sacca di pelle
di animale e che il giorno successivo lo
trovò cagliato, venne assaggiato da tutti e nonostante avesse un retrogusto acidulo
piacque tantissimo e così ogni giorno durante il loro percorso veniva versato del
latte all’interno di questa sacca dando così vita ai grani del kefir….alla fine
credo che le sue origini sono davvero antichissime, ma ciò che conta sono le
proprietà e i benefici che si possono trarre.
COSA E’ IL KEFIR:
il kefir è un insieme
di tanti piccoli grani (paragonabili a chicchi di riso) nei quali sono contenuti
numerosi microorganismi, una vera e
propria colonia di batteri e lieviti grazie ai quali si inizia il così detto
processo di fermentazione.
La fermentazione di
solito avviene a temperatura ambiente, ma nel periodo estivo, quando le temperature sono esageratamente alte,
conviene farli fermentare in frigorifero, di solito, la fermentazione ha una
durata minima di 24 ore fino ad un massimo di 48 ore mai oltre, da questa
fermentazione si otterrà una bevanda simile ad uno yogurt da bere ma
leggermente acidula e lievemente effervescente.
PROPRIETA’:
Il kefir è ricco di proprietà nutrienti, ve ne cito solo
alcuni, vitamine A, B, B12, CALCIO, FOSFORO e in modo particolare di ACIDO
FOLICO, e tanti altri ancora; ricordatevi comunque che queste proprietà
dipendono anche dal tipo di latte usato, se usate un latte povero, tipo
scremato, certamente che il contenuto di queste proprietà sarà ridotto a
differenza magari di un latte più grasso come quello fresco intero, purtroppo
molte persone sono convinte che gli alimenti light o privi di zucchero siano
nettamente migliori rispetto a quelli interi e qui si sbagliano, ma ognuno è
libero di credere nel proprio credo! se dico ciò è perché ho seguito tantissimi
convegni presieduti dalla mia nutrizionista, la quale ci ha aperto un
mondo nuovo e ci ha spiegato a livello alimentare il perché ....ma non voglio
inoltrarmi oltre .....
Il kefir viene usato in molte patologie, si dice addirittura
sia anticancerogeno, ma non mi esprimo in merito, in quanto entriamo in un
discorso prettamente medico, quindi prendete queste informazioni con la pinza, di
fatto aiuta invece a ridurre il colesterolo, aumenta il sistema immunitario e
svolge un importante ruolo come antiinfiammatorio, in modo particolare nella
mucosa intestinale, viene usato anche
nelle diete, aiuta infatti a perdere peso, di
questo sono sicura in quanto l’ho esperimentato sulla mia pelle, grazie
al kefir in passato avevo perso circa 3 kili in 1 mese, ma in ogni caso va usato il buon senso e non
bisogna mai strafare, io ne ho fatto
anche un abuso e questo purtroppo nel tempo mi ha portato anche piccoli
disturbi.
Ho letto su Wikipedia che contiene seppur in minima quantità
l’acido lattico, si parla di uno 0.8%, mi sono voluta documentare di più al
riguardo, idem lo ha fatto anche la mia nutrizionista, la quale durante un suo
convegno disse che era ben tollerato anche da chi fosse intollerante o
sofferente al lattosio, se ciò nonostante aveste comunque dubbi o timori al suo
utilizzo con del latte normale, optate per uno privo di lattosio, in questo
modo anche quella irrisoria percentuale di lattosio presente verrà debellata e così
potrete tranquillamente consumare il vostro kefir senza preoccupazioni.
Vi parlerò ora dei tipi di latte che
ho provato:
tra quelli non vaccini ho attestato quello di soja, di riso, di cocco, succo di
frutta, avena, ecc , vanno bene ma non per un lungo periodo, a poco a poco i
grani del kefir tenderanno a ridursi e
quindi a morire, in questi casi le opzioni sono due:
1)
separatamente si porteranno avanti due colture,
una di latte normale e una di latte vegetale, man mano che i grani del latte vegetale moriranno,
questi verranno sostituiti con i grani eccedenti della
coltura di latte vaccino
2)
nella stessa coltura e nella stessa proporzione sia
il latte vegetale che quello vaccino andranno mescolati insieme.
Tra quelli vaccini :
Ho adoperato quello parzialmente scremato, scremato e
intero sia freschi che a lunga
conservazione e persino il latte appena munto;
vanno bene quasi tutti eccetto
quelli contenenti strani additivi o conservanti , il latte in assoluto migliore
per la crescita dei grani del kefir ad oggi provato è stato quello appena munto, ha fatto
crescere i miei grani in modo tale da farli assomigliare a delle more giganti,
ma non ho potuto continuare ad usarlo per la sua difficoltà nella reperibilità;
il sapore era divino, pannoso e poco acido rispetto al latte di oggi;
attualmente sto utilizzando un latte intero a lunga conservazione, questa
decisione è dovuta al fatto che abitando in un paese lontano da un
supermercato, non mi è possibile acquistare quello fresco intero tutti i
giorni.
Molte volte mi è stato chiesto perché la scelta del latte
intero invece di quello scremato o parzialmente scremato, il perché prediligere
quello fresco a quello di lunga conservazione, il perché non superare mai le 48
ore di fermentazione…vi risponderò in
base alla mia esperienza in merito….
partiamo dal presupposto che non tutti i latti sono uguali, se
già cambiassimo marca anche il semplice sapore del kefir cambierebbe… sia che
esso sia fresco o a lunga conservazione, il latte scremato o parzialmente scremato, va incontro ad un processo di lavorazione o
meglio ad una sorta di centrifugazione (totale nel latte scremato e parziale in
quello parzialmente scremato) dalla quale
viene eliminata la parte “grassa”, nel momento in cui andremmo ad utilizzare
questa tipologia di latte otterremo un kefir non solo di sapore lievemente più
acido ma sarà anche privato dalle sue
proprietà…
All’inizio di questo
post infatti vi scrissi che le proprietà contenute nel kefir dipendevano principalmente
anche dalla tipologia di latte usato, il latte in eccellenza sarebbe quello
appena munto, perché mantiene inalterate tutte le sue proprietà, ma purtroppo
trovarlo è praticamente impossibile a meno che non abbiate lo spazio per
crescervi una mucca, credetemi se avessi avuto un ampio giardino me la sarei
comprata!!!
Quando parlo con le persone molte di queste mi dicono di essere restie nel voler usare per i
grani del kefir il latte intero perché temono che possa risultare pesante o
indigesto o intollerante nel caso di sofferenza al lattosio oppure essere causa
di aumento di problemi di colesterolo,
io cerco di tranquillizzarli facendogli comprendere come il kefir potrebbe
invece aiutarli, ma di fronte alla diffidenza umana non c’è convinzione che tenga e sinceramente non sono una persona insistente e lascio ad ognuno di noi il
libero arbitrio di decidere.
Tornando al latte…a prescindere da quella che sia la vostra scelta vi consiglio di usare un latte intero
fresco, quello del banco frigorifero, in ogni caso man mano che produrrete il kefir vi accorgerete quale latte esso
prediligerà, essendo microorganismi
vivi, nel momento in cui adotterete un latte a loro non favorevole ve ne
accorgerete solo guardandoli, diventeranno
sempre più piccoli e non si moltiplicheranno, a quel punto vi consiglio di cambiare subito latte, se invece si
presentassero floridi e paffutelli, e cresceranno a dismisura, vorrà dire che
il latte scelto è di loro gradimento.
Neppure io conosco fino in fondo le infinite proprietà del
kefir, posso solo darvi la testimonianza.
Il kefir mi ha
aiutata in tanti problemi di salute, solo sulla gastrite consiglio di adottare
piccoli accorgimenti, che vi illustrerò più avanti, per poterlo assumere con
serenità, e ricordati che non è una
bevanda miracolosa e certamente non bisogna mai esagerare nelle cose.
Come e quanto ne va assunto, fa
dimagrire?
Questa è
un’altra domanda che mi viene posta spesso… Il KEFIR va assunto regolarmente
ogni singolo giorno almeno 1-2 bicchieri al giorno, magari a metà mattinata e/o nel primo pomeriggio, se
invece vorreste perdere peso, personalmente
ne assumevo 1 litro al giorno, possibilmente lontano dai pasti
principali, seguendo comunque un’alimentazione sana ed equilibrata, ma vi parlo
di tanti anni fa, dove età e metabolismo erano diversi, credo che ora come ora un medico competente saprebbe darvi maggiori indicazioni al riguardo, io consumo
il kefir ogni giorno, anche come prima
colazione, in sostituzione allo yogurt, al quale mi piace aggiunger dei frutti
rossi, bacche di goji, un frutto fresco a pezzi, un cucchiaio di semi di chia e
un cucchiaino di miele…. come spuntino del pomeriggio invece lo uso per
farmi uno smoothies …non peso il kefir che mangio vado generalmente ad occhio, ma 125 g sono più che sufficienti secondo me.
Come si prepara il kefir?
Il kefir si moltiplica e cresce appunto grazie al latte, la
prima cosa da fare quando entrerete in possesso dei grani, sarà quello di
sciacquarli velocemente sotto l’acqua e di pesarli, a quel punto dovrete
aggiungere latte in proporzione a 1:10 ( cioè su 1 grammo di grani si
aggiungeranno 10 g di latte), perché questa proporzione???...sempre in base alla mia
esperienza ho provato a seguire delle
proporzioni indicate in rete, poi ho
provato a farmi una proporzione mia partendo da 1:10 finendo a 10:10, insomma
alla fine mi soddisfava di più la proporzione di 1:10, ho notato che si ottiene
un ottimo bilanciamento ed equilibrio tra grani e latte, poi facendo una
ricerca più accurata ho visto che non ero la sola ad adottare questa
proporzione, ma anche qui entrano in gioco i propri gusti, tenete presente che
se metteste più grani del latte, la fermentazione sarebbe non solo più veloce,
ma il risultato non sarebbe altrettanto soddisfacente, i grani soffrirebbero,
ricordatevi che sono vivi, non credo che
respiraste bene se vi facessero indossare perennemente un casco in testa, suppongo che soffrireste,
ebbene anche i grani ne soffrirebbero….
Una volta che li avrete pesati, poneteli in un vaso di vetro
tipo Bormioli, NO PLASTICA, aggiungetevi il latte, mescolate con una spatola
(possibilmente non di ferro o acciaio) di plastica o silicone o un cucchiaio di
legno, appoggiatevi solamente il coperchio, NON CHIUDETELO, SOLO APPOGGIATO
SOPRA, oppure usate una retina per non
farvi andare i moscerini e lasciate fermentare a temperatura ambiente minimo 24 ore
fino ad un massimo di 48 ore, perché non oltre le 48 ore? Semplice più i grani
fermenteranno più il kefir risulterà acido e di conseguenza immangiabile! Per
quanto riguarda l’utilizzo degli strumenti, sarebbe buona norma usare materiale plastico e non metallico, ho letto che possono causare nel tempo la morte dei grani, poiché provocherebbero piccole micro scariche ai grani, (un po’ come una scarica elettrica) personalmente
uso un setaccio di metallo e una spatola in silicone, ma ad oggi non ho
riscontrato nulla ma parlo a livello visivo, quindi anche qui prendete questa
informazione con le pinze.
Trascorso le 24 o 48 ore dovrete filtrare il kefir, prendete
una boule, appoggiatevi sopra un colino e filtrare i grani, noterete che da
sotto il colino colerà del liquido semi denso biancastro, mentre nel colino vi
resteranno i grani, QUESTI andranno come
citato sopra pesati e posti nuovamente nel vasetto di vetro, a cui aggiungerete
la giusta quantità di latte, mescolate e
ponete nuovamente a fermentare…. In estate quando la temperatura è
esageratamente alta vi consiglio di far fermentare il kefir nella parte più
calda del frigorifero, se vi dovessero servire subito, è sufficiente tirarli
fuori e in mezza giornata lo troverete cagliato…
COME RAFFORZARE I GRANI:
Con il tempo e l’esperienza ho notato che non conviene
sciacquare i grani quotidianamente sotto l’acqua, perché si indeboliscono,
sarebbe buona norma sciacquarli proprio se si vuole una volta alla
settimana; nel periodo estivo noterete
letteralmente la scissione del siero dal kefir (1vedi foto),
periodo estivo
periodo invernale
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cosa che avviene
con più difficoltà nel periodo invernale, noterete altresì una vera e propria
mutazione dei grani nella loro forma e aspetto, addirittura possono diventare
filamentosi, questa trasformazione avviene per vari fattori, anche il cambio di stagione è causa della mutazione
dei grani, essi infatti si dovranno
adattare al nuovo clima, inoltre, nel
periodo invernale, i grani non solo subiscono una mutazione nella forma, ma
anche nella moltiplicazione, questa avviene più lentamente rispetto al periodo
estivo, perché succede questo?? I fattori sono davvero tanti, vi posso citare
alcune cause responsabili di questo avvenimento, esempio: la temperatura, la sosta
in frigorifero , il latte, pur comprando sempre la stessa marca non sempre però
la qualità o la composizione è
eguale….sarete sempre voi i medici dei vostri grani e nel tempo imparerete a
capirli e a curarli qual ora ce ne fosse di bisogno.
A questo punto vi
chiederete come rafforzare i vostri grani…ebbene… ho scoperto da poco un metodo per rafforzarli e dargli una carica di vitamine, un po’ come nella
pubblicità del red bull che mette le ali ahahahaha…. L’ ambiente idoneo per i
grani è il latte di mucca appena munto a questo punto perché non provare a
ricreare un ambiente omonimo seppur in modo artificiale??? Come??? Semplice!!! aggiungendo
solamente della panna fresca da montare, sì quella NON ZUCCHERTATA CHE TROVATE
NEL BANCO FRIGO, al latte che si sta usando, la quantità minima da usare su
500g di latte è di almeno 100 ml di panna,
in questo modo i vostri grani prenderanno il volo, aumenteranno di colpo
e saranno decisamente più vitali, questo è uno di quei segreti di cui vi
parlavo prima….e su internet non troverete nulla a riguardo!!!! se con il latte
a lunga conservazione ha fatto questo effetto non oso pensare se si usasse un
latte fresco intero!!!!
in questa foto ho usato la panna, vedete come sono belli cicciotti?
COSA FARE DEI GRANI IN ECCESSO:
Durante la fermentazione, giorno dopo giorno i vostri grani tenderanno
ad aumentare sempre di più, se non vorrete ritrovarvi quantità industriali vi
do alcuni consigli su come smaltirli:
1)
Potete mangiarli tranquillamente, i grani si
possono paragonare un po’ alla la pappa reale del miele, nel senso che sono
proprio i grani che posseggono la maggior concentrazione di proprietà e benefici,
io personalmente non riesco a mangiarli
nella loro forma naturale, mi fanno senso, anche se non vi nascondo che li ho
fatti mangiare ai miei figli di nascosto soprattutto quando avevano problemi
intestinali, hanno un buon sapore solo lievemente viscido! Ora come ora cerco
di consumarli aggiungendoli ai miei smoothies!!! Ottimooo, non si sentono per
niente! e il mio intestino ne ha beneficiato.
2)
Dateli ai vostri animali, in modo particolare ai
cani, galline(magari vi faranno più uova ihhhi) ecc
3)
Usateli come concime per le piante
4)
Congelateli non si sa mai!!!
5)
Regalateli ad amici e parenti
6)
Quando panificate potete introdurli nel pane
oppure in una ciambella, ma non così come si presentano, frullateli e poi li
aggiungete all’impasto. Certo da cotti perderanno tutte le proprietà, ma almeno
non li sprecate
7)
Il più veloce e semplice è quello di gettarli
via, ma a me piange il cuore, non ce la faccio, li butto via solo come ultima spiaggia.
8)
Creazione di un lievito alla frutta.
CHE COSA E’ IL KEFIR E COME UTILIZZARLO DOPO ESSERE STATO FILTRATO:
Il liquido semi denso biancastro che si ottiene dalla
filtrazione dei grani dopo il processo di fermentazione si chiama kefir...il
prodotto così ottenuto si può consumare da subito oppure conservare in
frigorifero; se per caso non vi dovesse piacere quel suo retro gusto acidulo, sarà sufficiente
correggere la sua acidità, in che modo ? semplice:
1)
Potete usare del dolcificante come zucchero
semolato, di canna, stevia, miele o altri ancora nella quantità che preferite.
2)
Potete aggiungerlo ad altre bibite o succhi di
frutta naturali o frullati o smoothies
3)
Usare un Correttore di acidità….anche qui ho
fatto diversi esperimenti che non troverete in rete, come correttore di acidità
ho usato un prodotto che certamente tutte abbiamo in casa e cioè il bicarbonato
di sodio, ve ne servirà un pizzico e dico giusto un minimo, ebbene, l’acidità sparisce
subito, ma aumenterà lievemente quel sapore effervescente in bocca…. Il
bicarbonato è uno dei migliori correttori che ho provato fino ad oggi
soprattutto nel caso dovessi usare il kefir subito dopo la filtrazione.
4)
Doppia fermentazione….è un metodo che si usa
solo nel caso in cui non si consumasse il kefir subito ma il giorno
dopo…consiste nell’aggiungere al kefir appena filtrato del miele o altro
dolcificante o meglio ancora della frutta fresca o sciroppata a pezzi o
frullata, si mescola accuratamente, si chiude in una bottiglia di vetro e si
pone a fermentare , ma questa volta senza i grani, per una seconda volta in
frigorifero fino al giorno successivo, il sapore sarà eccezionale!!! questo è un piccolo accorgimento per chi come me soffre di gastrite, con questo metodo ho risolto
5)
Eliminare dal kefir il suo siero attraverso una
seconda filtratura, il risultato ottenuto sarà simile allo yogurt greco o
Philadelphia… si procede nel seguente modo: prendete un telo da cucina o tovagliolo di stoffa e appoggiatelo in
una boule, versate all’interno del telo il kefir filtrato, prendete i quattro
lembi del telo, legateli e appendetelo a colare sopra il lavandino ( nel
periodo invernale e in frigo nel periodo estivo)ponete sotto il telo la boule
per raccogliere il siero… lasciatelo colare per almeno 1 giorno e una notte intera…otterrete un
kefir molto ma molto denso, a quel punto se vorrete realizzare un formaggio
simile al Philadelphia aggiungete del
sale fine e delle spezie se piacciono, mescolate velocemente e lasciate colare
ancora per qualche ora, se preferite mangiatelo subito o il giorno dopo a mo’ di yogurt greco oppure usatelo per fare la maionese. vedi foto sotto.
6)
Nella panificazione e lievitazione di pizze…riduce
notevolmente i tempi di lievitazione…
7)
Nella preparazione dei dolci da forno, tra cui
ciambelloni, crostate, ecc, Li ho provati non ho parole per descrivervi il
risultato strepitoso.
8)
Nella preparazione di creme o budini anche
freddi vedi ricetta
9)
Per fare la panna
10)
Starter per fare la pasta madre
Un prodotto da forno, realizzato con il kefir, sarà
un prodotto finale più bianco, molto più morbido, decisamente leggero e
soprattutto dalla lunga conservazione,
anche una settimana.
CONSERVAZIONE DEL KEFIR:
Il kefir, che
sia naturale, cioè così come è senza aggiunta di zuccheri, o che sia stato
sottoposto a doppia fermentazione, può
tranquillamente essere conservato in frigorifero per un tempo variabile dai 10
ai 15 giorni, ho voluto provare a consumare il kefir a doppia fermentazione anche dopo 20 giorni, il sapore era buonissimo, per niente acido, anzi dolcissimo, leggermente
frizzante e piacevole al palato …non ho provato oltre perché finiva prima.
UTILIZZO DEL SIERO DEL KEFIR:
Quando filtrate il kefir con il telo noterete che nella
boule sottostante si raccoglierà del liquido giallognolo, quello è il siero del
kefir, si conserva in frigorifero anche per parecchi mesi, la sua versatilità è infinita… ecco alcuni
consigli:
1)
Ottimo starter per creare un lievito, in questo caso
non parlo della creazione della pasta madre ma di un lievito da poter essere
utilizzato già da subito… Se lo volete usare come starter procedete in questo
modo: prendete il siero , la quantità dipende da voi e aggiungetevi farina
quanto basta ad ottenere un impasto morbido, coprite bene e lasciate lievitare
al caldo fino a che non raddoppi, ci
impiegherà parecchio tempo, anche 1-2 giorni, ma esiste un’ escamotage per accelerare i tempi di lievitazione, una scoperta
fatta per puro caso, nel ripeterlo nel tempo il risultato era sempre il
medesimo… la scoperta è avvenuta qualche estate fa, quando la mia più cara amica Monica, che reputo come
una sorella, mi mandò del siero tramite un rappresentante, visto che abitiamo
lontane…per questioni di tempo riuscì ad entrarvi in possesso solo dopo 2
giorni, appena tentai di aprire la bottiglia contenente il siero, il tappo mi esplose letteralmente tra le mani e dopo un’iniziale paura, presi il
siero, aggiunsi la farina e posi il tutto a lievitare, sapevo che dovevo
aspettare almeno 2 giorni….invece a distanza di 2 ore era già duplicato,
meravigliata interpellai subito Monica la quale non seppe darmi una spiegazione...non
mi restava che cercare di risolvere questo enigma...il giorno successivo avendo
a disposizione il mio siero di frigorifero, riprovai a fare il lievito, il
tempo di lievitazione fu eterno… se non ricordo male 1 giorno intero se non di
più….a quel punto ebbi un’illuminazione.…riprovai a rifare il lievito per la
terza volta, ma questa volta riempii per metà
una bottiglietta da 500 ml di plastica con il beccuccio (quelle dell’acqua) con
il siero lasciando riposare a temperatura ambiente(c’erano oltre 30 gradi) fino
al giorno dopo, durante questo lasso di tempo il siero ha iniziato a
fermentare, la bottiglietta di plastica a gonfiarsi, con l’aiuto del beccuccio la
sfiatai e usai quel siero per fare il lievito…miracolo…3 -4 ore era
triplicato….a quel punto capì tutto… mistero svelato….ho ripetuto questo
processo fino a poco tempo fa….ottenendo sempre il medesimo risultato….in
pratica se usate il siero dal frigo o appena filtrato non sarà sufficiente
forte per far lievitare il lievitino in tempi brevi, se invece fate fermentare il
siero (non riempite mai la bottiglietta per intero ma sempre a metà) in una
bottiglietta di plastica con il beccuccio ben sigillato in luogo molto caldo (almeno
26 gradi, nel periodo invernale mi aiuto con la mia cella di lievitazione) per almeno 24 ore, sarà pronto quando la
bottiglia si gonfierà, otterrete in questo modo un super siero con il quale
potrete creare un lievito che crescerà nel giro di poche ore e che poi potrete
utilizzare come più vi piace!
2)
Ottimo nella panificazione E impasti per pizze…
sostituendo parzialmente l’acqua con il siero, questo ultimo darà una spinta in
più alla lievitazione
3)
Nella lievitazione di dolci tipo ciambellone (ho
letto che viene usato al posto del lievito chimico, personalmente non ho mai
provato e quindi non saprei)
4)
Utile nella produzione di ricotta, stracchino e
altri formaggi (la ricotta è divinaaaaaa)
5)
Da bere, ottima perché ricca di probiotici ( mai
bevuto, mi fa senso, mio marito invece lo adora)
6)
Concime per le piante, confermo io che non ho il
pollice verde ho fatto rinascere un potos
7)
Conservante per alimenti (MAI PROVATO)
8)
Ottimo per gli animali, confermo, l’ho fatto bere al mio cane quando
ha avuto dissenteria…
9)
Ottimo per rendere i legumi più morbidi e
digeribili (è sufficiente sostituire l’acqua con il siero) mai provato!!!
LIEVITO DEL KEFIR COME SI USA:
Personalmente preferisco usare il lievito di kefir al posto
della pasta madre o al licoli (pur avendo un licoli di oltre 240 anni, dorme
tranquillo e beato in frigo, di tanto in tanto lo rivitalizzo) in quanto non
lascia nessun retrogusto acido che solitamente potrebbe lasciare la pasta madre
o il licoli… Per quanto riguarda la quantità da usare, secondo Monica è la
stessa quantità della pasta madre solida, quindi se in una ricetta sono
previsti 100 g di pasta madre solida, io sostituirò i 100g di pasta madre con
100 g di lievito di kefir, se in una ricetta invece c’è il licoli faccio la
conversione da licoli a pm solida e sostituisco quest’ultima con il lievito del
kefir ma nel mio caso fruttato…i risultati che sto ottenendo sono stupefacenti,
ma ora tocca a voi e fatemi sapere mi raccomando!!!
Man mano che farò prove ed esperimenti aggiornerò questo mio
post kilometrico, spero di non essermi dimenticata di nulla….se aveste bisogno di aiuto
contattatemi, sarò felice di potervi aiutare!
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grani del kefir
passo passo per separare il siero dal kefir
questo è il siero che a poco a poco sta colando dal tovagliolo. Mentre nella foto sotto è solo una parte di ciò che ho prodotto con il lievito del kefir!